Con questa semplice applicazione puoi calcolare velocemente la ritenuta d'acconto a partire da un importo lordo o netto con la possibilità di cambiare anche la percentuale.

  • Con l'operazione "Dal Lordo al Netto" l'applicazione calcola la ritenuta d'acconto a partire da un importo lordo (imponibile soggetto a ritenuta) e la sottrae da quest'ultimo per ottenere l'importo netto da indicare in fattura.

  • Con l'operazione "Dal Netto al Lordo" l'applicazione calcola la ritenuta d'acconto a partire da un importo netto e la somma a quest'ultimo per ottenere l'importo lordo.

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CALCOLO RITENUTA d'ACCONTO
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Dal Lordo al Netto
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La Ritenuta d'Acconto

La ritenuta d'acconto è una somma che viene trattenuta (e successivamente versata allo Stato) da un cliente o da un datore di lavoro al momento del pagamento di parcelle o emolumenti per prestazioni lavorative.

In questo caso si dice che il cliente o il datore di lavoro agiscono in veste di sostituti d'imposta, ovvero in qualità di soggetti che sostituiscono il contribuente in tutto o in parte, come nel caso della ritenuta d'acconto, nei rapporti con l'amministrazione finanziaria, versando le imposte allo Stato al posto del contribuente e sottraendo tali imposte dal compenso versato al contribuente stesso.

Il Sostituto d'Imposta e le Ritenute Fiscali

Il sostituto d'imposta, figura introdotta dal D.P.R. 29 settembre 1973 n. 600 art. 64, è tenuto per legge ad effettuare le ritenute sui compensi corrisposti rilasciando ai contribuenti un'attestazione cumulativa nella quale sono elencate tutte le ritenute operate nell'anno fiscale.
Il sostituto d'imposta deve presentare inoltre una dichiarazione annuale (modello 770) dove sono indicate tutte le ritenute operate per tutti i soggetti ai quali ha corrisposto un compenso soggetto a ritenuta.

In generale esistono due tipologie di ritenute operate alla fonte dai sostituti d'imposta:

  • A titolo d'imposta:
    il sostituto opera una ritenuta che estingue completamente l'imposta per le determinata transazione, come ad esempio le trattenute effettuate alla fonte in caso di vincite o di plusvalenze nella compravendita di titoli.

  • A titolo d'acconto:
    il sostituto opera una ritenuta che non estinge completamente l'imposta ma che è versata come acconto alle imposte che dovrà pagare al momento della dichiarazione dei redditi.
    Il contribuente dovrà pertanto effettuare in sede di dichiarazione il conguaglio tra quanto già trattenuto a titolo di acconto e l'imposta da versare.
    Rientrano in questa famiglia la ritenuta d'acconto per i liberi professionisti e le ritenute IRPEF operate dal datore di lavoro sulla "busta paga".

Come si Calcola la Ritenuta d'Acconto

Tornando alla ritenuta d'acconto, questa va calcolata da chi emette la parcella o la fattura.
E' questo il caso dei liberi professionisti (avvocati, notai, medici, commercialisti, agenti di commercio, ecc.) che emettono fatture nei confronti di Società o altri professionisti con partita IVA.

Per calcolare la ritenuta d'acconto si applica una percentuale (aliquota) sul cosiddetto imponibile soggetto a ritenuta d'acconto, imponibile che va calcolato secondo determinate regole:

- Per un libero professionista iscritto alla propria cassa di previdenza, la ritenuta d'acconto va calcolata su: compenso, spese generali e spese imponibili ai fini IVA, escludendo quindi il contributo previdenziale a carico del cliente (la c.d. rivalsa previdenziale).

- Per un lavoratore autonomo iscritto alla gestione separata Inps, anche il contributo previdenziale è soggetto a ritenuta d'acconto e rientra nella base imponibile per il calcolo della ritenuta.

Su questo sito è disponibile gratuitamente un' apposita applicazione che permette di calcolare facilmente una fattura per professionisti con o senza ritenuta d'acconto ed altre opzioni (split-payment, regime semplificato ecc.).

L'importo della ritenuta d'acconto così calcolato deve essere evidenziato in un'apposita riga della fattura, e solitamente si inserisce in calce alla fattura stessa una dicitura del tipo: "La ritenuta d'acconto è a carico del cliente che vorrà far pervenire la certificazione attestante l'avvenuto pagamento." o simili.

Infine, l'importo della ritenuta deve essere sottratto dall'importo complessivo che il destinatario del documento deve pagare, evidenziando il c.d. "netto a pagare" in una riga separata.

Tale importo sarà versato all'Erario direttamente dal cliente che invierà al professionista, con cadenza annuale, una certificazione attestante le somme da lui versate a titolo di ritenuta d'acconto.

Con la certificazione ricevuta, il professionista potrà decurtare tale importo dal totale delle imposte dovute, con eventuali compensazioni nel caso in cui le ritenute versate dovessero risultare maggiori delle imposte calcolate in sede di dichiarazione dei redditi.

Non tutti i professionisti però sono tenuti al versamento della ritenuta, come ad esempio coloro che si avvalgono del regime forfettario (art. 1, comma 67 L. 190/2014) o del regime di vantaggio (provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 185820/2011).
In tal caso emetteranno una normale fattura senza ritenuta d'acconto, evidenziando la normativa in base alla quale la ritenuta non è dovuta (la nostra applicazione lo fa automaticamente).

Le Aliquote

Come detto, la ritenuta si calcola applicando una determinata percentuale (aliquota) all'imponibile soggetto a ritenuta.

L'aliquota ordinaria per le ritenute d'acconto su compensi di lavoro autonomo è il 20%, mentre se la fattura è intestata ad un cliente residente all'estero si applica una ritenuta a titolo di imposta pari al 30%.

Le provvigioni per le prestazioni di intermediazione (rappresentanti o agenti di commercio), sono assoggettate alla ritenuta d'acconto calcolata con l'aliquota IRPEF del primo scaglione di reddito (art. 25-bis DPR 600/1973, comma 1).
Tale aliquota è pari al 23% e va calcolata sul 50% delle provvigioni maturate.

Se il rappresentante si avvale in modo continuativo di dipendenti e/o collaboratori, la ritenuta si calcola sul 20% delle provvigioni.

Versamento della Ritenuta d'Acconto

Il sostituto d'imposta deve versare le ritenute d'acconto entro il 16 del mese successivo a quello in cui ha effettuato i pagamenti delle fatture.
Il versamento si effettua sempre con il modello F24, utilizzando gli appositi codici tributo dell'Agenzia delle entrate.

Anche in questo caso sia applicano le stesse regole valide per i versamenti di imposte e tributi, ossia se il 16 cade di sabato o in un giorno festivo, il versamento è posticipato al primo giorno successivo utile.
Nel mese di agosto inoltre vige la c.d. sospensione dei versamenti che va dal dal 1° al 20 agosto di ogni anno.

Altri adempimenti

Oltre ai versamenti mensili, il sostituto d'imposta è tenuto ad altri adempimenti:
  • Entro il 28 febbraio invio della certificazione attestante le ritenute operate nell'anno precedente.

  • Entro il 7 marzo trasmissione delle attestazioni all'Agenzia delle entrate, da effettuarsi con modalità telematiche.

  • Entro il 31 luglio presentazione del modello 770 con tutte le ritenute operate per conto di tutti i soggetti.


Avvertenza:
Questa applicazione é utilizzabile per un uso non professionale e le informazioni fornite si intendono a carattere indicativo.
Nonostante l’impegno profuso nell’analisi e nello sviluppo del software non é possibile escludere la presenza di errori, per cui si consiglia di controllare sempre i risultati ottenuti.
Per segnalare eventuali errori o malfunzionamenti clicca qui.


Note sull'applicazione:

Per facilitare le operazioni di "copia e incolla", ad esempio da un programma gestionale, una calcolatrice o un'altra applicazione web, le nostre applicazioni accettano vari formati numerici:

  • Separatore dei decimali sia con il punto che con la virgola (esempio: 12345,67 oppure 12345.67).

  • Numeri con o senza separatore delle migliaia (esempio: 12345,56 oppure 12.345,56). Nota: ovviamente se si usa il separatore delle migliaia si è obbligati ad usare la virgola per i decimali.

  • Numeri preceduti dal simbolo dell' Euro (€), con o senza spazio (esempio: €12.345,67 oppure € 12.345,67).

  • Numeri seguiti dal simbolo della percentuale (%), con o senza spazio (esempio: 35% oppure 35 %).

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